Descrizione
Il programma originario, per festeggiare consisteva in una sfilata di carri allegorici per le vie del paese, con figuranti in costume a “tema libero”, portando allegria con musica, canti popolari e balli, per poi iniziare una scampagnata con bevute, fino alla località detta “Tinti”, dove c’era un’osteria, e poi tornare a Firenzuola e chiudere la festa. La manifestazione annuale, veniva fatta il primo giorno di Quaresima, dando inizio ad un periodo di penitenza e remissione dei “peccati”, come liti tra paesani ed attriti familiari. Per meglio evidenziare l’impegno assunto di far penitenza, si decide di prendere a simbolo l’ARINGA: alimento povero ma durevole nel tempo, tale da essere consumato tutto l’anno. Infatti era consuetudine dei commercianti firenzuolini recarsi nelle campagne per vendere o scambiare le aringhe con uova, polli, conigli, formaggi e specialmente nei mesi di ottobre, novembre, dicembre, con selvaggina migratoria o cacciagione “stanziale” abilmente catturata con i “lacci”. La festa dell’Aringata fu sospesa per alcuni anni (1937/1947) durante la Seconda Guerra Mondiale, per essere ripresa nel 1948. Qualche volta si fece arrivare la scampagnata fuori porta fino a Coniale, con sosta all’Osteria di “Giannetto” e sulla via del ritorno a San Pellegrino, alla bottega di Malavolti Giuseppe, detto “Geppola”. Nel periodo post bellico si preferì spostare la data della manifestazione onde permettere il buon svolgimento della festa esponendola sempre meno al rischio dell’inclemenza del tempo invernale, in una data da stabilirsi anno per anno nei mesi di marzo-aprile. La tradizione continua oggi con le nuove generazioni che si rendono sicuramente validi persecutori dell’allegra Aringata, che serve a tener vivo l’attaccamento al proprio paese ed al suo semplice, ma sincero, spirito festaiolo [Pro Loco Firenzuola]
A chi è rivolto
A tutti
Date e orari
25 apr
25
apr
Costo
Gratuito
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 21 febbraio 2025, 09:35